domenica 17 giugno 2012

Maturidià-rio: La Filosofia

Ci siamo solo io e lui, uno di fronte all'altro. Mi fissa con aria minacciosa, lo sento. E' già passata una settimana dallla fine della scuola, e non ho neanche tentato di fissarlo, , non ci piacciamo, e sarà così per sempre. Io e il mio libro di Filosofia siamo arrivati alla resa dei conti. Dopotutto non abbiamo mai avuto un buon rapporto, l'ho frequentato spesso almeno fino a Novembre, poi l'arrivo di Fichte l'ha fatto sprofondare nei meandri della mia libreria, e lo lasciai lì per mesi.


Ora sono costretto a riprenderlo, per studiare l'Intero Fottuto Programma in 4 giorni. L'impresa è eroica, ma purtroppo destinata a fallire.
 
Mi sono sempre reputato una persona discretamente intelligente, non un genio, ma uno in grado di poter notare la differenza tra Coca Cola e Pepsi, e ciò non è da sottovalutare. E da persona intelligente non riesco ad apprezzare la Filosofia nè a capirne il senso. Si, nessuno nega che gente come Socrate, Platone, Schopenhauer o Hegel sono stati grandi pensatori, ma cos'hanno realmente donato al mondo. Cosa ci hanno lasciato oltre ai loro studi su una Realtà che ancora oggi non sono riusciti a comprendere? 

In questo pomeriggio di giugno, seduto sulla mia scrivania con di fronte la "Critica della Ragion Pura" di Kant, mi sono cominciato a porre questi dilemmi sul vero senso della Filosofia.
Alla fine, dopo un ora e mezza passata a fissare il pacchetto di gomme sulla mia sinistra, l'ho capito: la Filosofia serve a farci capire quanto grande e complessa è la mente umana, serve a ricordarci sempre che siamo in grado di pensare, e se ci sforziamo, di ragionare. 

E così, in questo pomeriggio di giugno, mi sono reso conto di aver cominciato a pensare troppo come un filosofo, per cui ho chiuso Kant e sono andato a vedermi Grecia-Russia (perchè staranno pure fallendo, però vaglielo a dire ai russi...) 


 Che Ansia!

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